Impatto Zero. Il futuro del packaging
Che la sensibilità per le questioni ambientali sia andata sempre più aumentando negli ultimi decenni è, fortunatamente, un dato di fatto. Il problema è che i diversi settori industriali implementano processi più rispettosi per l’ambiente con grande lentezza e non in modo uniforme. L’elemento che più di ogni altro incide su una determinazione di questo tipo è legato al rapporto costi/sostenibilità: non tutte le aziende infatti dispongono delle risorse per modificare le linee di produzione secondo un’ottica ambientale. Per quanto riguarda il packaging, il rapporto Transparecy Market Research colloca il punto di svolta, con un deciso aumento del mercato del Green Packaging (Recycled, Reusable & Biodegradable), nei prossimi cinque anni. Secondo le stime pubblicate in questo rapporto, si dovrebbe assistere entro il 2018 a un aumento del 60% dell’incidenza dell’eco-packaging. A guidare la svolta sarà proprio il mercato europeo, grazie soprattutto a un’attenzione ai temi della sostenibilità molto più sviluppata e alla conseguente pressione sui governi per varare regolamentazioni e leggi favorevoli. A confortare il rapporto Transparecy Market Research, emerge un dato sottolineato da un’altra ricerca effettuata questa volta dal periodico Packaging World e dalla divisione Packaging & Industrial Polymers di DuPont de Nemours: sul lungo periodo, cioè da qui a i prossimi dieci anni, sostenere i temi dell’ambiente sarà una strategia premiante per le aziende che l’adotteranno perché i benefici economici in termini di consenso saranno superiori agli investimenti necessari alla riconversione. L’orientamento prevalente è quindi quello di ricorrere a packaging a basso impatto con un netto incremento dell’imballaggio flessibile a discapito di quello rigido e, nei materiali, della plastica nei confronti di vetro e metallo.